Regola di trading numero 6: tenere le perdite sotto controllo

12 4 2017 - Nessun commento
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Una delle regole del trading più importanti è saper tenere sotto controllo le perdite e non lasciarsi sopraffare dagli eventi. Questa capacità distingue in genere un trader perdente da un trader che guadagna denaro sul breve, medio e soprattutto sul lungo termine.

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Sommario

Non accettare le perdite in borsa equivale ad essere spacciati

Sul forum del mio sito di borsa, mi capita quasi tutte le settimane di leggere commenti di persone che hanno perso tutto, perché non hanno saputo accettare le perdite. Hanno magari atteso un miracolo, un’improvvisa inversione del mercato che potesse salvare il loro portafoglio. Questo comportamento nasconde una forma di “autismo”, che ci spinge ad aggrapparci a qualsiasi cosa pur di conservare una speranza. Non guardiamo in faccia la realtà e assumiamo una condotta letteralmente irrazionale. Ma non è possibile tradare sperando nei miracoli. Questo approccio non è sostenibile nel tempo. Ci può andare bene una volta, due volte al massimo, ma prima o poi la fortuna ci volterà le spalle. Quando si investe in borsa, la sorte è una variabile da non considerare. Non esiste, non interviene, ci sono soltanto operazioni vincenti o perdenti.

Perché non si accettano le perdite in borsa?

Ci sono vari motivi alla base di questa ostinazione a non voler accettare le perdite. Accettarle sarebbe infatti un affronto al nostro ego, più che un danno al portafoglio. È proprio qui che la psicologia si manifesta in tutta la sua forza. Il trading è forse l’unica attività che ci mette di fronte in tempo reale alle conseguenze delle nostre scelte. Tradare equivale a guardarci costantemente a uno specchio che ci restituisce l’immagine di come siamo realmente. Non ci sono vie d’uscita. In psicanalisi, l’identità di una persona si compone di tre elementi: l’Es (il nostro inconscio), l’Io (ciò che siamo realmente in un dato momento T) e il Super-io (i limiti che ci impone la società, la nostra educazione, ecc.). E a complicare questo già precario equilibrio di forze contraddittorie che compongono la nostra personalità, ci pensa l’ideale dell’Io, ovvero come vorremmo essere.

Agendo come uno specchio, il trading riflette, a volte senza pietà, ciò che siamo realmente. Ogni volta che apriamo una posizione, mettiamo alla prova la realtà del trader che siamo, contrapponiamo il nostro ideale dell’Io al nostro Io effettivo. Proprio per questo molti trader perdono tutto e, non rassegnandosi, restano inflessibili di fronte al mercato, poiché accettare le perdite significherebbe avere torto, manderebbe in frantumi l’immagine che hanno di sé, il loro ideale dell’Io, il loro Ego. Ecco perché vi capiterà di leggere i commenti di persone che, pur essendosi rovinate in borsa, non smetteranno di dire che avevano ragione, che la loro analisi era corretta, che il mercato è stato manipolato o che i trader sono tutti esseri senza cervello. Si tratta semplicemente di una reazione difensiva per proteggere il loro ego ferito, il loro ideale dell’Io fatto a pezzi dalla realtà. Non vogliono guardare la realtà in faccia, rifuggono dalla loro immagine riflessa e trovano pertanto un colpevole: a sbagliare è stato senza dubbio il broker, il metodo utilizzato, l’indicatore.

Un esempio di perdita gestita in borsa

L’operazione numero 1 è stata effettuata con il punto pivot giornaliero del Dax 30 per anticipare un rimbalzo su questo supporto. Il supporto S1 giornaliero funge da seconda potenziale zona di rimbalzo per uscire flat. Questa posizione presenta uno scarto ridotto tra il punto pivot giornaliero e il supporto 1, offrendo pertanto una zona di elasticità interessante per uscire con un guadagno oppure flat.

Tuttavia, è giunta una brutta notizia dall’Ucraina che ha fatto calare il Dax di 60 punti; il rimbalzo sperato non si è prodotto, il supporto S1 non è stato raggiunto e l’operazione ha generato una perdita di 22 punti per lotto. Non si è verificato lo scenario previsto e si chiude quindi la posizione in attesa di altre occasioni.

Ma se non avessimo accettato questa perdita di 22 punti, ci sarebbe andata peggio. A fine mattinata, avremmo perso 82 punti, a fine seduta ben 183. In entrambi i casi, ci saremmo affidati soltanto alla “speranza”.

Il fatto di uscire, di accettare la perdita, ci ha permesso di riposizionarci su S2, di poter intervenire nuovamente sul mercato e di realizzare un guadagno di +68 punti per lotto. Pertanto, accettando una perdita di -22 punti siamo usciti da una situazione delicata e ci siamo riposizionati su una nuova opportunità grafica. Il bilancio è positivo di 46 punti, ma soprattutto il capitale, l’avviamento del trader, non è mai stato minacciato dal fattore “speranza”, responsabile ogni giorno della fine di molti trader. Nel trading, accettare le perdite è inoltre un fatto positivo, in quanto consente di mantenersi attivi e non mancare una nuova opportunità. Se ci affidiamo alla “speranza” e non liberiamo il nostro capitale, questo non sarà possibile.

In che modo accettare le perdite in borsa?

Come abbiamo visto, per accettare le perdite quando tradiamo la psicologia è tutto. Non ci sono formule magiche. Occorre lavorare su se stessi, sulla perdita (simbolica e reale). Per farlo, recarsi da uno psicologo per identificare le ragioni di questa carenza narcisistica potrebbe rivelarsi molto utile. Oltre a favorire il trading, il sostegno di uno psicologo potrebbe aprire nuove porte. Molte persone non riescono infatti a superare le proprie inibizioni, la paura del fallimento, di scoprire che non potranno mai raggiungere il loro ideale dell’Io, e questo li frena. La società italiana non premia l’insuccesso, anzi lo condanna, mentre negli Stati Uniti, ad esempio, chi ha fallito varie volte viene valorizzato, è un combattente, ha avuto il coraggio di provare e si è rialzato.

A frenare una persona è spesso la paura di perdere, di avere torto. Incontro molto di rado persone in grado di dire: mi sono sbagliato. Il più delle volte sento: ho ragione, sono gli altri ad avere torto. A livello statistico, solo il 5% dei trader riesce a vivere praticando trading, coloro cioè che hanno accettato la realtà. Non sono perfetti, non lo saranno mai, si sbaglieranno ancora centinaia, migliaia di volte, ma questo non ha alcuna importanza. Dobbiamo superare i nostri complessi di fronte al fallimento e, una volta raggiunta questa forma mentis, è molto più facile accettare le perdite in borsa, rispettare il proprio stop, il proprio money management. Sono in troppi ad associare il proprio status sociale, la professione che svolgono, i risultati che raggiungono con la loro personalità. Basta perdere il lavoro o subire una grossa perdita in borsa per farci sprofondare nella depressione più nera. Vi ricordo ancora una volta che il trader è soltanto una professione. Quello che guadagniamo a fine mese non rispecchia ciò che siamo realmente. Non sono una persona migliore e più intelligente se a fine mese guadagno in borsa € 10.000, così come non sono un essere inutile e patetico se ne perdo altrettanti. Smettiamola di identificarci con i nostri risultati.

Il giorno in cui la perdita sarà un dettaglio come un altro, che non influisce sull’opinione che avete di voi stessi, saprete di aver fatto dei grandi progressi. Lo stesso dicasi per un guadagno. Un trader deve tendere verso una solidità psicologica senza pecche e, per farlo, l’unico modo è lavorare su se stessi. Forse con il trading non diventerete ricchi ma potreste diventare più equilibrati e sentirvi più realizzati. Per quanto mi riguarda, mi sono sottoposto a sedute di psicanalisi, ma questo è solo uno dei tanti metodi per comprendere, imparare e cercare di gestire le passioni, accettare il proprio ideale dell’Io che sarà sempre inadeguato, insufficiente e, in tal modo, accettare una perdita, saper riconoscere l’errore senza che questo sia la fine del mondo.

La mia tecnica per accettare le perdite in borsa

Da un punto di vista tecnico, il mio trading si basa essenzialmente sulla gestione totale delle perdite. Come direbbe Lacan, i guadagni arriveranno “in sovrappiù”. Per tale motivo, stabilisco una perdita massima giornaliera. Tale perdita corrisponde a un valore monetario fisso. Se, nel corso della giornata, raggiungo questa perdita, chiudo la posizione, spengo il computer ed esco di casa, in modo da non cadere in tentazione e ricominciare a tradare. Si tratta di un sollievo straordinario, poiché conosco in anticipo la perdita massima che potrei subire nell’arco di un mese se chiudo con il segno meno 22 sedute di fila (ipotesi che non si è mai verificata). Sono pochi i trader che già a gennaio possono dire: la mia perdita massima per quest’anno sarà di X% o X euro. Ma è davvero un sollievo psicologico incredibile. Non vivo più nell’incertezza, ogni giorno, settimana o mese so con esattezza quello che posso perdere. Inoltre, mi rendo conto che questa potenziale perdita massima non mi manderà sul lastrico, che traderò ancora il mese prossimo e quello dopo ancora.

Questa tecnica per accettare le perdite in borsa presenta anche altri vantaggi.

Non rischio di peggiorare una situazione di per sé già compromessa. Quando cercavo di recuperare una perdita elevata, a fine giornata finivo 9 volte su 10 per perdere ancora di più.

E questo equivale anche a sprecare energie inutilmente, stressarsi e arrivare sfinito alla sera. La mattina dopo, sarò invece riposato e in pieno possesso delle mie facoltà. La gestione della stanchezza e della tensione è essenziale per i trader.

Esco da un mercato che non riuscivo a seguire sulla mia unità di tempo, lo lascio evolvere in mia assenza, per poi tornare il giorno successivo a tradare al meglio della forma.

Questo sistema funziona solo se si è dotati di una disciplina di ferro. Non mi comporto più come un bambino che non è in grado di accettare la perdita o di perdere al gioco. Ora che ho imparato a perdere anche la mia prospettiva è cambiata. È il gioco stesso a interessarmi, non vincere o perdere. Una persona che non sa perdere ha poche possibilità di avere successo nel trading. Quando trado, sono soddisfatto se concludo una buona operazione. Non importa il risultato finanziario, è il “gesto” che mi soddisfa, l’estetica dell’operazione. Chi lo ha detto che nel trading non esiste la bellezza?

In conclusione, se non siete in grado di rispettare le vostre regole, il vostro money management, se vi lasciate influenzare dalle perdite, ora sapete che dovrete trovare una soluzione per disciplinarvi e soprattutto per accettare la perdita. La perdita è una cosa normale, naturale, è sempre dietro l’angolo, che sia una perdita finanziaria, la perdita di un caro, di un lavoro, di uno stato sociale, della nostra penna preferita. Un trader deve imparare a guardare oltre, accettare che non è perfetto e che un’operazione sbagliata non lo rende una persona peggiore. Ammettere di aver sbagliato ci rende adulti, dei trader migliori e di evitare reazioni infantili. Il trading è la strada maestra per diventare adulti.

 

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