Lo scarto di quotazione in borsa e le sue conseguenze sul trading

27 1 2017 - Nessun commento
ProRealTime

Lo scarto di quotazione è un’arma anti-scalper per il broker ed un ostacolo per i trader

Sommario

Definizione di scarto di quotazione

Lo scarto di quotazione è lo scarto minimo tra 2 corsi consecutivi. Si tratta dello scarto imposto tra la domanda e l’offerta dagli operatori che offrono prodotti regolamentati come i futures o dai broker CFD che scelgono liberamente questo parametro.

Lo scarto di quotazione si prefigura come un valore chiave per un trader ed è spesso più importante dello spread o delle commissioni. Tuttavia viene il più delle volte ignorato. Lo scarto di quotazione incide direttamente sul modo di tradare, sulla nervosità di un prodotto ed, infine, sui guadagni di un trader. Nello scalping si tratta di un elemento fondamentale per il successo o il fallimento di uno scalper. Mi sorprende sempre lo scarso numero di articoli dedicati a questo argomento. Non è politicamente corretto parlarne, poiché lo scarto di quotazione è una delle principali fonti di reddito dei broker CFD, una fonte molto discreta ma tremendamente efficace. Lo scarto di quotazione è un ulteriore ostacolo che il broker impone ai propri clienti per guadagnare denaro.

Esempi di scarti di quotazione in borsa

A ogni future è associato uno specifico scarto di quotazione. Ad esempio, il CAC 40 e il Dax 30 presentano, sui futures, uno scarto di quotazione pari a 0,5 punti, mentre quello per il Dow Jones 30 (futures YM), è pari a 1 punto.

In pratica, in un book degli ordini per i futures la situazione è la seguente (a condizione che l’offerta e la domanda si incontrino, cosa che non sempre accade):

Dax 30: Acquisto 9.801 Vendita 9.801,5: scarto di quotazione di 0,5

Cac 40: Acquisto 4.278,5 Vendita 4.279: scarto di quotazione di 0,5

Dow Jones 30: Acquisto 16.678 Vendita 16.679: scarto di quotazione di 1

Questo significa che, se acquistate il future Dow Jones 30 a 16.678, l’unica possibilità di ottenere un guadagno è venderlo a 16.679 (a patto che le vostre commissioni siano inferiori a 1 punto). Non vi è possibile uscire a 16.678,5 o 16.678,4. Lo scarto di quotazione non ve lo consente. Per quanto riguarda i futures, lo scarto di quotazione è uguale per tutti i broker. Al contrario, per i CFD ogni broker può scegliere questo parametro e, pertanto, esistono numerose divergenze. Alcuni broker propongono ad esempio degli scarti da 0,1 a 0,5, altri 1, 1,5 fino a 2.

L’impatto dello scarto di quotazione sul trading

Lo scarto di quotazione permette ai broker CFD di guadagnare a nostre spese nella massima discrezione. Mi sorprende sempre scoprire che alcuni broker CFD propongono degli scarti pari a 1 sugli indici CAC 40 e Dax 30, nonostante i loro CFD dovrebbero replicare i corsi dei futures, che invece presentano uno scarto dello 0,5.

Nel caso di un broker CFD con uno scarto di quotazione pari a 1 punto, i corsi non sono mai perfettamente replicati con i futures. Quando un future sul CAC 40 viene quotato a 4.350 o 4.350,5, un brokerCFD con uno scarto di quotazione pari a 1 offrirà ai propri clienti: 4350 o 4351 e per magia  0,5, di guadagno per lui ed inmeno per noi. A mio parere, poiché i CFD dovrebbero replicare i futures, sarebbe il caso di obbligare i broker a rispettare lo scarto di quotazione degli strumenti finanziari che replicano. Alcuni broker sono più onesti e propongono scarti di 0,5 o persino 0,1 sugli indici CFD. È pertanto possibile entrare o uscire a 4.350,1 4.350,2 4.350,3 4.350,4 ecc.

La differenza tra uno scarto di quotazione dello 0,1 e uno pari a 1 è decisiva per uno scalper: è in gioco la sua sopravvivenza. Lo scalper cercherà di racimolare qualche punto in pochi secondi. Un broker che negozia il suo indice con uno scarto di quotazione di 0,1 sarà pertanto in grado di proporre meccanicamente molti più tick e possibilità di entrata o uscita (nel complesso da 1 a 10 volte superiori). Quando si confrontano i flussi, la differenza è lampante: si ha l’impressione di vedere un flusso rapido e uno lento. Con lo scarto di quotazione più basso avrete maggiori possibilità di uscire flat o, il più delle volte, con un guadagno. Fluidità: è questa la parola d'ordine per uno scalper, che desidera un indice ED una quotazione fluidi (poter entrare e uscire dalla posizione senza vincoli). Per i trader devoti ai propri indicatori e per il trading automatico, i dati risulteranno diversi con uno scarto di quotazione pari a 0,1 o 1. Nel primo caso, saranno disponibili molti più tick (fino a 10 volte) e degli estremi più precisi rispetto al secondo. Sarà pertanto possibile effettuare backtest più attendibili, in quanto basati su una maggiore quantità di dati.

Lo scarto di quotazione, ovvero delle commissioni nascoste

Oltre alla fluidità del corso, aspetto fondamentale per uno scalper, più alto è lo scarto di quotazione e maggiore sarà l'ostacolo che il broker frappone sul vostro cammino.

Facciamo un esempio: il CAC 40 o il Dax 30 presentano uno spread pari a 1, un valore ormai normale per i broker CFD.

Dopo aver completato l’acquisto, il corso sarà il seguente: vendita 4.000, acquisto 4.001 (dovete pertanto pagare uno spread di 1, l’equivalente della commissione A/R per chi non conosce i CFD).

Con un broker che applica uno scarto di quotazione pari a 0,1, per guadagnare dovrete aspettare che il corso salga a 4.001,1; in questo caso, otterrete un guadagno di 0,1 che corrisponde a uno spread reale di 1,1. A 4.002, guadagnerete 1 punto netto.

Con un broker che applica uno scarto di quotazione pari a 1, per guadagnare dovrete aspettare che il corso salga a 4002; in questo caso, otterrete un guadagno di 1 che corrisponde a uno spread reale di 2.

L’ostacolo posto in modo artificiale dal broker CFD con uno scarto di quotazione di 1 è evidente: per conseguire un guadagno, vi occorre una differenza di 2 punti anziché 1,1, con una difficoltà di 0,9 punti superiore, ovvero +55%.

Potete comunque registrare lo stesso guadagno poiché lo spread di partenza è identico. Ma guadagnare ogni punto è più difficile del 55%. Inoltre, non potrete mai uscire a +9,5. Dovrete attendere un +10 o accontentarvi di un +9. E se siete sfortunati, durante l’attesa il corso potrebbe scendere, ma in ogni caso dovrete aspettare il +8 e non +8,1 +8,2 +8,3 +8,9, ecc. In linea generale, più è elevato lo scarto di quotazione e più alto è l’ostacolo da superare per guadagnare la stessa cifra. E a lungo andare, il broker ci guadagna.

spread 300x233

Lo scarto di quotazione, l’arma anti-scalping

Lo scalping e lo scarto di quotazione

Per i trader che non fanno scalping questa differenza potrebbe sembrare insignificante. In realtà, per i micro-scalper come me è della massima importanza. Molto spesso esco dopo aver ottenuto un guadagno da € 2,5 a € 22,5, ovvero da 0,1 a 0,9 punti di scarto sul Dax 30 (adoro fare scalping a € +12,5 ovvero +0,5 punti, molto efficace in zona piana). Nel caso di un broker CFD con uno scarto di quotazione pari a 1, questa strategia non è praticabile. Dovrei attendere una differenza di 1 e rischiare un ribasso del corso. Questa attesa gioca a favore del brokerCFD. In passato, avevo discusso con uno dei massimi dirigenti di un importante broker italiano e gli avevo chiesto come mai venisse offerto uno scarto di quotazione pari a 1. La risposta è stata chiara: “tra di noi non c’è posto per gli scalper, questo profilo di trader non ci interessa” (non sarà per caso che è più difficile guadagnare con gli scalper rispetto ai day trader? Ma dato che sembrava seccato, non ho insistito). Lo scarto di quotazione è pertanto uno strumento di dissuasione per gli scalper esperti.

Nel calcolo dello spread reale per ottenere un guadagno, è necessario includere lo scarto di quotazione.

Spread reale da pagare per guadagnare denaro: spread + scarto di quotazione

Vi fornisco un ultimo esempio: a maggio ho guadagnato € +3.582,64 netti con 124 operazioni effettuate sul Dax 30 a € 25 per ciascun punto.

Se lo scarto di quotazione applicato fosse stato maggiore di 0,9 punti, e quindi con uno scarto di 1, avrei potuto pagare fino a € 2.790 di commissioni in più al broker. Il mio guadagno sarebbe stato pertanto limitato (124x25x0,9). In pratica avrei guadagnato in media € 26,47 ad operazione, ovvero appena 1 punto; in media, oltre il 50% delle mie operazioni avrebbe generato un guadagno inferiore a 1 punto oppure sarebbe stato flat. Con un broker che applica uno scarto di quotazione pari a 1, alcune di queste operazioni avrebbero addirittura chiuso in perdita. La mia strategia di scalping non sarebbe più praticabile. Ho provato a tradare 72 ore con un broker che applicava uno scarto di quotazione pari a 1 e ne sono uscito flat dopo una dura battaglia. Mi sembrava di tradare come ho sempre fatto, ma con maggiori difficoltà. E infatti era molto più difficile (+55%) concludere un’operazione con un guadagno. Dopo questo tentativo ne sono diventato pienamente cosciente. Ora capisco anche l’incredulità di alcuni trader che, ritrovandosi ad operare con dei broker che applicano uno spread di 2 (avete capito bene, 2 punti!) e uno scarto di quotazione pari a 1, devono mettere a segno un +3 per guadagnare qualcosa. Quasi non ci credono quando dico loro che altrove si può guadagnare anche con un +1,1. Del resto, con il loro broker questo è tecnicamente impossibile.

Ovviamente se praticate lo swing trading o il day trading, lo scarto di quotazione ha un impatto pressoché nullo. Ma nello scalping è una questione di vita o di morte.

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